Salmo 77
Hai mai conosciuto la depressione? Sei mai stato così preoccupato e perplesso da rimanere sveglio tutta la notte? Hai mai avuto momenti in cui ti sei sentito così giù e preoccupato, che nessuno ha saputo consolarti? Sei mai stato così abbattuto da sentirti sul punto di mollare tutto, pensando che la tua vita fosse un fallimento totale? Se questa situazione ti descrive, allora il Salmo 77 è stato scritto per te. Indica la soluzione per uscire fuori dalla distretta e dalla paura. Questo Salmo fu scritto da un uomo di nome Asaf, un Levita, della discendenza sacerdotale in Israele. Asaf era anche un cantante, e Davide lo aveva nominato direttore del coro. Oltre a questo, Asaf ha scritto undici salmi pieni delle istruzioni divine per il popolo.
Asaf scrisse il Salmo 77 dopo essere caduto nel baratro terribile della disperazione. La sua condizione era così orrenda che Asaf non riusciva a farsi consolare da nessuno: “L’anima mia ha rifiutato di farsi consolare” (Salmo 77:2). Quest’uomo era in una tale disperazione, che niente di quello che gli dicevano lo poteva trarre dalla sua condizione. Ed Asaf stesso non riusciva a pronunciare neanche una parola: “Sono così turbato che non posso parlare” (77:4).
Ma Asaf era un uomo di preghiera. Lo vediamo in questo stesso salmo, perché lui testimonia: “La mia voce si eleva a DIO e grido; la mia voce si eleva a DIO ed egli mi darà ascolto” (77:1).
Ma qui Asaf stava affrontando la sua battaglia. La Bibbia non ci dice cosa provocò la depressione di quest’uomo. Tutto quello che sappiamo è che la sua anima era così aggravata da non riuscire a dormire la notte: “Tu mantieni aperte le mie palpebre” (77:4).
A questo punto, Asaf scrive di essere deluso dal silenzio di Dio: “Nel giorno della mia avversità ho cercato il Signore…Mi rigetterà il Signore per sempre? E non mi gradirà mai più? È la sua benignità cessata per sempre e la sua parola venuta meno per le generazioni future? Ha DIO forse dimenticato di aver pietà e ha nell'ira posto fine alle sue compassioni?” (77:2,7-9). Il direttore del coro di Israele sembra concludere: “Dio non risponde alle mie preghiere!”.
La storia di Asaf descrive forse anche la tua battaglia spirituale? Ecco un uomo giusto, fedele e timorato di Dio. Asaf amava la Parola di Dio e la insegnava alla congregazione. Ma ora si trovava in una terribile depressione.
La testimonianza di Asaf era: “Ho gridato al Signore, la notte ho pregato, e so che Lui mi ha ascoltato. Ma non vedo la risposta alle mie preghiere”.
Ricordate, questo maestro del coro d’Israele aveva testimoniato il carattere di Dio nel Salmo 50:15, “Invocami nel giorno della distretta: io ti libererò e tu mi glorificherai”. Chiaramente, Asaf aveva conosciuto le liberazioni nate dalla preghiera. Aveva sperimentato la risposta alle sue intercessioni. Era un ministro fedele, che ricordava agli altri di aver fiducia in Dio e di non mormorare a causa dell’incredulità.
Ma ora Asaf non riusciva a scuotersi di dosso questo spirito di disperazione. Egli scrive: “Mi ricordo di DIO e gemo; mi lamento e il mio spirito viene meno” (Salmo 77:3).
Asaf ricorda poi le sue prove passate, altri momenti difficili in cui si era trovato. E dice di aver considerato il passato… “Ripenso ai giorni antichi, agli anni dei tempi passati” (77:5,6). Questo servo fedele aveva cercato di ricordare come Dio aveva risposto alle sue preghiere, e come aveva cantato con gioia dopo aver vinto in fede.
Ma ora si trovava nella sua prova più grande, ed era sopraffatto fisicamente, mentalmente e spiritualmente. Afferma: “Mi lamento, perché non ce la faccio a sopportarlo”. Qual era il lamento di Asaf? Egli dice: “Mi rigetterà il Signore per sempre? E non mi gradirà mai più? E la sua benignità cessata per sempre e la sua parola venuta meno per le generazioni future? Ha DIO forse dimenticato di aver pietà e ha nell'ira posto fine alle sue compassioni?” (77:7-9).
Asaf era assillato da queste domande e scriveva: “Questo è il motivo della mia afflizione” (77:10). Stava dichiarando, in effetti: “E’ questo che mi preoccupa: Dio è cambiato. C’è stato un mutamento nel Dio che conoscevo. Ha cambiato attitudine nei miei riguardi per qualche motivo. Mi ricordo tutte le liberazioni del passato nella mia vita. Ma non ce ne sono più adesso.
“Dio semplicemente non è più dalla mia parte. Sento che mi ha messo da parte. Sono confuso, preoccupato, sopraffatto, e sento che Dio è lontano da me in questa prova. So che ascolta le mie preghiere, ma non risponde. Per quanto posso dire, Dio mi ha dimenticato. Evidentemente, non è più impegnato a liberare il suo popolo”.
Carissimo, forse non sei depresso. Forse non ti senti devastato come Asaf nella sua prova. Non dubiti della risposta di Dio alle tue preghiere, e sai che il Signore non è arrabbiato con te. Ma forse ti senti un po’ deluso. Sei frustrato perché le cose nella tua vita non vanno come speravi o come avevi progettato. Hai iniziato a chiederti: “Quando uscirò da questa spirale? Sembra non esserci speranza per me”.
Come possiamo uscire da questi terribili periodi di depressione e scoraggiamento?
La Scrittura ci mostra che Asaf, usci fuori dal suo periodo buio ricordando la fedeltà di Dio alle generazioni passate. Asaf si ricordò: “Ricorderò le opere dell'Eterno, sì, ricorderò le tue meraviglie dei tempi passati” (77:11). Infatti, Asaf dice che tutti in Israele “si ricordavano che DIO era la loro Rocca" (78:35).
È una benedizione meravigliosa ricordare tutte le nostre liberazioni passate. Deuteronomio ci dice:
“Ricordati di tutta la strada che l'Eterno, il tuo DIO, ti ha fatto fare… Guardati bene dal dimenticare l'Eterno, il tuo DIO” (Deuteronomio 8:2,11).
Lo Spirito Santo non solo ci consola nei momenti bui. Non solo ci ricorda la fedeltà passata di Dio. Lo Spirito ci fa anche comprendere lo scopo che si nasconde dietro le nostre prove. E lo fa affinché la nostra fede non vacilli.
Vediamo la differenza nella vita di Asaf. Questo uomo pio e devoto non ci fa capire niente nel Salmo 77. Per dirla in parole povere, non sappiamo cosa ha provocato questa ora buia nella sua vita. Tutto quello che ci dice è: “Apristi la tua via in mezzo al mare, il tuo sentiero in mezzo alle grandi acque, e le tue orme non furono riconosciute” (Salmo 77:19). La conclusione di Asaf fu: “Le vie di Dio non ci sono note. Non so perché ha permesso che cadessi in questa depressione e nello scoraggiamento. Ma gioisco perché comunque mi ha liberato”.
Non conosceremo mai la pace di Dio nella nostra afflizione finché non avremo chiaro il suo scopo in tutto ciò. Dobbiamo capire perché il Signore ha permesso questo momento buio, questa prova così dolorosa, per il suo scopo glorioso. Qual è questo scopo? Semplicemente, dobbiamo essere l’obiettivo della consolazione dello Spirito Santo.
E dobbiamo uscire dal fuoco purificati e rafforzati. Ci è stato dato un ministero più grande di quello del predicatore più famoso del mondo. Qual è questo ministero? È il ministero di dare conforto e vittoria a chi è ferito. Ed il risultato di questo ministero sarà come descrisse Daniele: “Molti saranno purificati, imbiancati e affinati; ma gli empi agiranno empiamente e nessuno degli empi capirà, ma capiranno i savi” (Daniele 12:10).
Che chiamata incredibile abbiamo! Soffriamo grandi tribolazioni per diventare le mani consolatrici di Dio verso gli altri.
Caro fratello, Dio non ti ha dimenticato in questa prova così oscura e buia. Ti lascio questo incoraggiamento dal Salmista: “Poiché tu ci hai messi alla prova, o DIO, tu ci hai raffinati come si raffina l'argento. Ci hai fatti cadere nella rete, hai posto un grave peso sui nostri lombi. Hai fatto cavalcare gli uomini sul nostro capo, siamo passati attraverso il fuoco e l'acqua, ma tu ci hai tratto fuori in luogo di refrigerio… Ma DIO mi ha ascoltato e ha prestato attenzione alla voce della mia preghiera. Sia benedetto DIO, che non ha respinto la mia preghiera e non mi ha negato la sua benignità” (Salmo 66:10-12, 19-20).
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