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Visualizzazione dei post con l'etichetta Dio

Camminare nell'amore di Dio - Efesini 5:2

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  Potresti svegliarti un giorno e dire a te stesso, "Questo non è il modo di vivere! Non posso continuare  con questo senso di ira su di me, sentendomi sempre condannato e indegno. Se amo così tanto Gesù e credo che i miei peccati sono perdonati, perchè sono così angosciato? Il fatto è che Dio non ti ha salvato per farti vivere nella colpa e nella condanna. Gesù disse: "In verità, in verità vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita." (Giovanni 5:24) Un significato della parola "condanna" qui è "ira." Gesù sta dicendo che non sarai soggetto al Suo giudizio, che nel giorno del Giudizio sarai libero dalla Sua ira. Ma condanna significa anche sentire di non essere all'altezza. E Gesù sta dicendo che il credente non sentirà di non poter mai essere all'altezza! "Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali n...

Perseverare nella dottrina della Parola di Dio - 2 Timoteo 3:14

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Ancora una volta l'apostolo Paolo esortava Timoteo a perseverare nella dottrina della Parola di Dio. Questa sarebbe stata la sua risorsa vitale nel giorno in cui le false dottrine si fossero moltiplicate a dismisura. La conoscenza e l’osservanza delle Scritture gli avrebbero impedito di cadere preda di quei sottili inganni. Timoteo non si era limitato a imparare le meravigliose verità della fede, ma ne aveva acquistato personalmente la certezza. Senza dubbio si sarebbe sentito dire che erano antiquate e non abbastanza colte o intellettuali, ma doveva guardarsi bene dall’abbandonare la verità per le teorie o le speculazioni umane.  L’apostolo gli consiglia di ricordare da chi le ha imparate. Vi è qualche dubbio riguardo al riferimento espresso dal pronome chi (lo stesso Paolo? la madre e la nonna di Timoteo? gli apostoli in generale?). In ogni caso, Timoteo aveva appreso le Scritture da coloro che testimoniavano la realtà della loro fede con la vita, gente devota che...

La gioia di dimorare nella casa di Dio - Salmi 84

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Quale luogo può essere mai paragonato all’incantevole dimora di Dio?  Essa è un luogo di incomparabile bellezza, di straordinario splendore e di ineffabile beatitudine.  Quando afferma: “L’anima mia langue e vien meno, sospirando i cortili del Signore”, il salmista esprime l’effettivo desiderio di essere con il Signore in persona. Questo è quanto afferma nella frase successiva “…il mio cuore e la mia carne mandano grida di gioia al Dio vivente”.  Il pellegrino si identifica col passero e con la rondine. In un altro salmo, il passero è usato come metafora di solitudine (“Veglio e sono come il passero solitario sul tetto”; Salmo  102:7) e chiunque abbia mai osservato una rondine sa bene quale creatura irrequieta essa sia: sfreccia e vola senza posa sempre più in alto sfruttando le correnti. Entrambe sono metafore appropriate del popolo di Dio che soggiorna nel deserto.  I figli di Israele possono trovare riposo e sicurezza per sé e per le p...