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La gioia di dimorare nella casa di Dio - Salmi 84

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Quale luogo può essere mai paragonato all’incantevole dimora di Dio?  Essa è un luogo di incomparabile bellezza, di straordinario splendore e di ineffabile beatitudine.  Quando afferma: “L’anima mia langue e vien meno, sospirando i cortili del Signore”, il salmista esprime l’effettivo desiderio di essere con il Signore in persona. Questo è quanto afferma nella frase successiva “…il mio cuore e la mia carne mandano grida di gioia al Dio vivente”.  Il pellegrino si identifica col passero e con la rondine. In un altro salmo, il passero è usato come metafora di solitudine (“Veglio e sono come il passero solitario sul tetto”; Salmo  102:7) e chiunque abbia mai osservato una rondine sa bene quale creatura irrequieta essa sia: sfreccia e vola senza posa sempre più in alto sfruttando le correnti. Entrambe sono metafore appropriate del popolo di Dio che soggiorna nel deserto.  I figli di Israele possono trovare riposo e sicurezza per sé e per le p...