Benedetto l'uomo che confida nel Signore - Romani 8-24-25

 

 Poiché siamo stati salvati in speranza. Or la speranza di ciò che si vede, non è speranza; difatti, quello che uno vede, perché lo spererebbe ancora? Ma se speriamo ciò che non vediamo, l'aspettiamo con pazienza”. Paolo diceva: ...siamo stati salvati in questa attitudine di speranza. La speranza è fondata sulle promesse di Dio ed è, perciò, certa come se l’avessimo già ricevuta; dunque noi l’aspettiamo con perseveranza.

Nonostante tutto a volte sentiamo alcuni che dicono "Non c'è via d'uscita!", "Ce l'ho messa tutta ma ora mi ritrovo in prigione, condannato a vita!", "Dio sembra non ascoltarmi perché non cambia niente. Le cose vanno di male in peggio!", "A volte mi chiedo se ne valga la pena. "Ho dei momenti positivi, ma quando mi assalgono questi sentimenti di fallimento, sono a terra!". Le situazioni peggiori sono la disperazione ed il senso di incapacità. Ma grazie a Dio, serviamo un Iddio di speranza! La parola greca usata per "speranza" significa "guardare avanti con fiducia ed aspettazione". L'apostolo Paolo scriveva ai Romani: "Ora il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nel credere, affinché abbondiate nella speranza, per la potenza dello Spirito Santo" (Romani 15:13).

Paolo presenta un'idea incredibile: "Affinché abbondiate nella speranza". Stava dicendo: "Affinché non manchiate di nulla, abbiate una misura abbondante, eccessiva, oltre ogni limite".

La Parola di Dio è vera! Dio è un Iddio di speranza, una speranza eccessiva, traboccante, oltre ogni misura. La preghiera di Paolo per il popolo di Dio era che "fossero ripieni di ogni gioia e pace nel credere". Egli è un Iddio di speranza, pronto a far scorrere nell'anima tua una gioia ed una pace estrema, traboccante, per mezzo dello Spirito Santo.

Eppure continuiamo a chiedere che la situazione cambi: "Potrei sperare solo se vedessi un piccolo movimento, una prova minuscola che Dio sta operando per il mio bene, qualcosa a cui potrei aggrapparmi. Devo vedere cambiare qualcosa. Come posso sperare se da mesi le cose non fanno che peggiorare?".

Ma "abbondare nella speranza" vuol dire avere una pazienza estrema, traboccante, più che una semplice pazienza che permette di "aspettare".  La vera gioia e la vera pace vengono quando sai che Dio ha tutto sotto il Suo controllo!

 

Benedetto l'uomo che confida nel SIGNORE, e la cui fiducia è il SIGNORE! Egli è come un albero piantato vicino all'acqua, che distende le sue radici lungo il fiume; non si accorge quando viene la calura e il suo fogliame rimane verde; nell'anno della siccità non è in affanno e non cessa di portare frutto”.   (Geremia 17:7-8).

Grazie a Dio c'è un'altra legge immutabile: la legge della speranza, la legge della vita! "Perché sarà come un albero piantato presso l'acqua". Qui troviamo il segreto di una vita che spera continuamente, il segreto della pienezza di pace e gioia nello Spirito Santo.

La persona che prova questa promessa mette le sue aspettative sono nel Signore. Non gli importa di ciò che dicono o fanno gli altri; i suoi occhi sono puntati solo sul Signore. E il Signore sicuramente non lo abbandonerà!

"Perché egli sarà come un albero piantato presso l'acqua, che distende le sue radici presso il fiume". La parola ebraica che viene usata qui per "piantato", significa letteralmente "trapiantato". La fede toglie le sue radici da una terra arida e senza vita, e le trapianta presso i rivi di acqua viva che sgorgano dal Libano.

Davide diceva: "C'è un fiume, i cui rivi rallegrano la città di Dio.. Dio è nel mezzo di lei, essa non sarà smossa; Dio la soccorrerà" (Salmo 46:4-5).

Affonda le tue radici nel Suo fiume e non avrai più paura di quello che accadrà. Perché le tue "foglie [il tuo volto] saranno verdi [sarà fresco, vivo]". La siccità non ti toccherà, e tu porterai costantemente del frutto.

Non sarai sempre stanco, solo, asciutto e non ti sentirai abbandonato. Verrai invece trapiantato mettendo semplicemente la tua fiducia nella Sua Parola. E presto le tue radici affonderanno nel Suo fiume della vita.

Dobbiamo imparare il segreto dell'affondare le proprie radici nel fiume di Dio. Se siamo piantati lungo il fiume, non abbiamo bisogno di piogge di benedizioni, non abbiamo bisogno di vittoria. E dato che gustiamo continuamente quell'acqua che sgorga vita, non saremo soggetti ad alti e bassi! Attingeremo  l'acqua dal fiume della vita di Dio!

Ezechiele vide un fiume di acqua che sgorgava dal santuario. Sta scritto: "Lungo il fiume, su entrambe le sponde, crescerà ogni specie di alberi da frutto, le cui foglie non appassiranno e il cui frutto non verrà mai meno. Porteranno frutto ogni mese, perché le loro acque escono dal santuario, il loro frutto servirà di cibo e le loro foglie di medicina" (Ezechiele 47:12).

Dio mostrò a questo profeta un fiume che usciva dal Suo santo tempio. E con il passare del tempo, divenne un torrente nel quale poteva nuotare. Le scritture ci dicono che la mano di Dio portò Ezechiele su un’alta montagna, dove un uomo gli apparve “ il cui aspetto era come l'aspetto del rame” (Ezechiele 40:2-3).  L’uomo descritto in questo passo non era altro che Cristo stesso, che aveva accompagnato Ezechiele alle porte della casa di Dio; qui diede al profeta quella stupefacente visione. Era la visione del futuro del popolo di Dio, che rivelava ciò che il corpo di Cristo sarebbe diventato quando la fine dei tempi sarebbe stata vicina.

Sta scritto: “Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno». (Giovanni 7:38-39). Ezechiele testimonia: “… mi fece attraversare le acque…” (Ezechiele 47:3). Ed il Signore spronò il profeta ad andare avanti, più nel profondo e più lontano nell’acqua. Dopo altri 1000 cubiti, l’acqua salì fino alle loro ginocchia e continuava ad alzarsi. Ezechiele dice che quando egli camminò al confine di questa misura, l’acqua era troppo profonda per lui, tale da sommergerlo. “Ne misurò altri mille: era un torrente che io non potevo attraversare, perché le acque erano ingrossate; erano acque che bisognava attraversare a nuoto…” (47:5).

Sta scritto: sulla riva di questo fiume ci sono molti alberi, tutti verdi e carichi di frutti. Chi sono questi alberi? Sono coloro le cui radici sono affondate in Dio. "E avverrà che ogni essere vivente che si muove, dovunque il fiume arriverà, vivrà; ci sarà grande abbondanza di pesce, perché vi giungono queste acque e risanano le altre; ovunque arriverà il fiume tutto vivrà" (Ezechiele 47:9).                                                             Questo Fiume E' Gesù! Si, il fiume è Gesù, la Sua presenza. Nel momento in cui togli via ogni dubbio e paura, e gridi: "Signore, credo in Te, e solo in Te avrò speranza abbondante", sarai trapiantato lungo i rivi di questo fiume per mezzo della potenza dello Spirito Santo. Oggi è il tempo in cui dobbiamo affondare le nostre radici. Se non prendiamo la nostra forza in Lui oggi, non resisteremo quando arriveranno delle prove più grandi.

Ed allora Gesù è la nostra speranza ! Il Signore ci invita ad affondare le nostre radici nel suo fiume, nella Sua Parola. Ci invita a sperare continuamente. A cercarlo nel profondo, nell’intimità, ad entrare alla Sua presenza, ad assaporare la sua dolce presenza, a desiderare e bramare di stare alla Sua presenza.



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