Perseverare nella dottrina della Parola di Dio - 2 Timoteo 3:14

Ancora una volta l'apostolo Paolo esortava Timoteo a perseverare nella dottrina della Parola di Dio. Questa sarebbe stata la sua risorsa vitale nel giorno in cui le false dottrine si fossero moltiplicate a dismisura. La conoscenza e l’osservanza delle Scritture gli avrebbero impedito di cadere preda di quei sottili inganni. Timoteo non si era limitato a imparare le meravigliose verità della fede, ma ne aveva acquistato personalmente la certezza. Senza dubbio si sarebbe sentito dire che erano antiquate e non abbastanza colte o intellettuali, ma doveva guardarsi bene dall’abbandonare la verità per le teorie o le speculazioni umane. 

L’apostolo gli consiglia di ricordare da chi le ha imparate. Vi è qualche dubbio riguardo al riferimento espresso dal pronome chi (lo stesso Paolo? la madre e la nonna di Timoteo? gli apostoli in generale?). In ogni caso, Timoteo aveva appreso le Scritture da coloro che testimoniavano la realtà della loro fede con la vita, gente devota che viveva con lo sguardo rivolto alla gloria di Dio. 

Questo versetto è molto suggestivo. Timoteo aveva conosciuto gli scritti sacri fin da bambino. Forse, quando sua madre gli insegnava l’alfabeto, lo faceva servendosi dei brani dell’A.T. Fin dall’infanzia era stato influenzato dai sacri Scritti: in nessun caso doveva dimenticare il Libro benedetto che aveva modellato la sua vita per Dio e per il bene. Paolo scrive che le sacre Scritture… possono dare agli uomini la sapienza che conduce alla salvezza. Questo significa, innanzi tutto, che gli uomini imparano qual è la via della salvezza mediante la Bibbia. Inoltre può significare che attraverso la Parola di Dio si ha la certezza della salvezza. La salvezza si riceve mediante la fede in Cristo Gesù. 

Dovremmo prestare particolare attenzione a questo concetto. La salvezza non si ottiene con le opere, con il battesimo, con l’appartenenza a una chiesa, con l’ubbidienza ai dieci comandamenti o alla “regola aurea” o in qualsiasi altro modo che comprenda lo sforzo o il merito umano. La salvezza si ottiene mediante la fede nel Figlio di Dio. 

Parlando di ogni Scrittura Paolo allude senz’altro all’intero A.T., anche alle parti del N.T. che già circolavano.

Qui si insegna che le Scritture sono ispirate (o insufflate) da Dio.  In modo miracoloso egli ha comunicato la sua parola agli uomini, inducendoli a trascriverla affinché fosse conservata per sempre. Ciò che scrivevano era la Parola di Dio, ispirata e infallibile. È vero che lo stile letterario personale dello scrittore non era eliminato, ma è anche vero che ogni singola parola adoperata gli era ispirata dallo Spirito Santo. Gli scrittori della Bibbia non fornivano una loro personale interpretazione dei fatti, bensì trascrivevano il messaggio affidato loro da Dio. “Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura proviene da un’interpretazione personale; infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo” (2 Pietro 1:20-21). È falso dichiarare che Dio ha semplicemente affidato dei pensieri ai singoli scrittori e permesso che essi li esprimessero con parole proprie. La verità più volte ripetuta nelle Scritture è che ogni singola parola trasmessa da Dio agli uomini era ispirata da Dio. Poiché la Bibbia è la Parola di Dio, essa è utile. Ogni singolo passo in essa contenuto è utile. Benché l’uomo possa interrogarsi circa le genealogie e alcuni brani enigmatici, la mente guidata dalloSpirito Santo riconoscerà il nutrimento spirituale in ogni parola che procede dalla bocca di Dio ( De 8:3; Mt 4:4). 1. 

La Bibbia è utile a insegnare. Essa rivela la mente di Dio riguardo a temi come la Trinità, gli angeli, l’uomo, il peccato, la salvezza, la santificazione, la chiesa e gli eventi futuri. 

La Bibbia è utile a riprendere. Quando la leggiamo, apprendiamo ciò che Dio disapprova della nostra vita. Inoltre essa serve per confutare gli errori e per rispondere al tentatore. 

La Bibbia è utile a correggere. Essa non rileva semplicemente ciò che è sbagliato, ma rivela il modo in cui può essere reso giusto. Per esempio, le Scritture non si limitano ad affermare: “Chi rubava non rubi più”, ma aggiungono altresì: “Ma si affatichi piuttosto a lavorare onestamente con le proprie mani, affinché abbia qualcosa da dare a colui che è nel bisogno” (Ef 4:28). La prima parte del versetto può essere considerata una riprensione, mentre la seconda rappresenta la correzione. 

Infine, la Bibbia è utile a educare alla giustizia. La grazia di Dio ci insegna a vivere in modo santo, ma la Parola di Dio delinea nei particolari ciò che è necessario per una vita santificata.  Attraverso la Parola l’uomo di Dio è completo (maturo) ed è ben preparato per ogni opera buona, che rappresenta l’obiettivo della sua salvezza ( Ef 2:8-10). 


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