Salmo 3


Se noi tutti siamo soggetti a improvvisi sbalzi di umore ci consolerà sapere che anche Davide lo era! In questo salmo egli va dalla più nera disperazione a uno stato di calma fiduciosa.  Inizialmente Davide è atterrito dai nemici e il suo cuore si lascia sgomentare dalla loro supremazia numerica. Che cosa potrà mai fare lui, solo contro di tutti? Inoltre egli è toccato dalle provocazioni beffarde dei suoi avversari; costoro, infatti, insinuano che il suo peccato gli precluda qualsiasi speranza di salvezza da parte di Dio.  Qui cambia il tono del salmo. Davide distoglie lo sguardo dai nemici rivolgendolo al Signore e ciò cambia l’intera prospettiva: il salmista si rende immediatamente conto di avere in Yahweh uno scudo, una sorgente di gloria, colui che gli rialza il capo. Come suo scudo il Signore gli fornisce protezione totale dagli attacchi del nemico; come sua gloria, il Signore gli procura onore, dignità e difesa in luogo della vergogna, del biasimo e della calunnia che gli si sono accumulati addosso. Come colui che fa rialzare il capo il Signore lo incoraggia e lo esalta.  Ispirato da questi pensieri elevati e veritieri nei confronti di Dio, Davide si presenta al Signore in preghiera e ha la certezza immediata che la sua richiesta è stata udita e accolta. Dio risponde dal suo monte sacro, ossia dal luogo dove egli abitava in mezzo al suo popolo, là dove sorgeva il tempio di Gerusalemme.  Rassicurato della protezione di Yahweh, il salmista si corica e si addormenta. Questo è il sonno più dolce, un dono di Dio per chi confi da in lui anche nelle circostanze più angosciose della vita. Dopo una notte di riposo Davide si sveglia con la consapevolezza che è stato il Signore a distendere i suoi nervi, tesi dalla paura e dai cattivi presentimenti. Ora ha il coraggio di affrontare i nemici senza paura, anche nell’eventualità di essere accerchiato da miriadi di genti!  Ciò non significa, tuttavia, che non occorra più pregare. La grazia che ci ha sostenuto la notte scorsa non va bene per oggi. Ogni giorno abbiamo bisogno di una provvista fresca di grazia di Dio. Davide chiede dunque al Signore una liberazione continua, nella certezza che Dio percuoterà i suoi nemici sulla guancia spaccando loro i denti.  Davide ne è certo: soltanto Yahweh può salvare; solo al Signore appartiene la salvezza. Egli chiede dunque a Dio di benedire il suo popolo continuando a dimostrargli la sua meravigliosa protezione. Comprenderemo meglio la ridda di emozioni che agitava quest’uomo di Dio dando nuovamente uno sguardo all’introduzione del Salmo: Salmo di Davide, composto quand’egli fuggiva davanti ad Absalom. A capo dei nemici c’era dunque il figlio di Davide! Ora la faccenda sarebbe già stata abbastanza complicata se gli avversari fossero stati degli invasori stranieri… ma il fatto che costoro fossero capitanati dal fi glio ribelle andava ad aggravare il suo dolore e la sua amarezza.

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