...ma fervide preghiere a Dio erano fatte per lui dalla chiesa - Atti 12:5
Gli attacchi di Satana contro la chiesa proseguivano. Questa volta la persecuzione fu ordinata dal re Erode Agrippa I, un nipote di Erode il Grande. Questi era stato nominato re della Giudea dall’imperatore romano Claudio. Osservante della legge di Mosè, egli si adoperò grandemente per compiacere i Giudei. Fu proprio in conformità a tale politica che egli perseguitava alcuni della chiesa e fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni.
Questo capitolo affronta un interessante studio delle vie che Dio traccia per i suoi seguaci. Giacomo fu ucciso dal nemico allorché Pietro fu miracolosamente liberato.
Poiché i Giudei avevano accolto con entusiasmo la condanna a morte di Giacomo, Erode si sentì spinto a fare altrettanto con Pietro. Cadendo proprio in quei giorni la festività degli Azzimi, un’esecuzione capitale non era opportuna. Inoltre, i Giudei sarebbero stati troppo presi dai loro cerimoniali per apprezzare il gesto, perciò Erode ordinò che Pietro fosse temporaneamente imprigionato.
L’apostolo era sotto la sorveglianza. Erode conoscendo Pietro non si accontenta di metterli un solo guardiano, ma dice che gli mette 4 picchetti di 4 soldati, quindi 16 soldati per un solo uomo. Ma chi era questo Pietro? Che timore avevano di quest’uomo?
Devi sapere che il nemico ha il suo piano per te e per me. Distruggerci, abbatterci, schiacciarci, rovinarci la vita, rallegrarsi per i nostri tormenti.
Ma devi sapere che prevale sempre il piano di Dio, se noi vogliamo. Se diciamo al Signore si, Satana è vinto.
Pietro era lì in questa prigione, e dice che dormiva in mezzo a due soldati, oppresso, e le altre guardie proteggevano le uscite delle porte. Devi sapere che il nemico manda i suoi emissari per spiare la tua vita, per cercare di farti del male, per allontanarti dalla verità che rende liberi.
Che succede in questa prigione? Sicuramente anche Pietro inizio a pensare che avrebbe fatto una brutta fine. Noi ci diamo già sconfitti in certe situazioni.
Ma la chiesa di Gerusalemme pregava ardentemente per Pietro, tanto più che era ancora vivo il ricordo dell’uccisione di Giacomo. Un noto studioso della Bibbia ha detto: “La forza di quella sincera e debole preghiera era più potente di Erode, e più potente dell’inferno”.
Nella notte... in cui Erode progettava di farlo comparire, Pietro stava dormendo profondamente, ammanettato tra due soldati.
Qualcuno ha definito il suo sonno profondo “il trionfo della fede”. Egli probabilmente ricordava la promessa del Signore: sarebbe vissuto fino a diventare vecchio (Giovanni 21:18); perciò sapeva che Erode non poteva ucciderlo prima del tempo.
La notte prima succede qualcosa: Pietro dormiva e dice il testo, un angelo del Signore sopraggiunse e una luce rispendete nella cella. L’angelo battendo il fianco a Pietro, lo svegliò, dicendo:
Alzati, presto.
Dio non arriva mai in ritardo! Perché la sera prima? Perché ha permesso che lo catturassero? Signore perché? Con Dio non c’è un perché, con Dio dobbiamo dire sia fatta la tua volontà.
Se siamo nelle mani di Dio siamo al sicuro, dovunque ci troviamo o dovunque ci possono portare.
Dice che una luce risplendete nella cella. Immaginate la cella più buia, si illumina, quando arriva Gesù, si illumina la nostra vita.
Mi domando Pietro dormiva, i soldati dormivano, quest’angelo entra nella cella, si illumina la cella, Pietro non si accorse di niente. Qualche volta non ce ne accorgiamo quanto è vicino il Signore alla nostra vita.
Il testo dice che il Signore con il suo angelo gli va vicino e percosse il fianco di Pietro.
Pietro si sveglia e non si rende conto, e l’angelo gli dice: alzati in fretta, ma perché Signore?
Con il Signore non dobbiamo essere lenti, dobbiamo andare veloci, non c’è tempo da perdere. Ama, perdona, dimentica, vai avanti. Gesù ritorna e non prenderà coloro che sono sonnacchiosi, prenderà coloro che sentiranno il suono della tromba. Vivi pregando, prega vivendo.
Immediatamente le manette caddero a terra. Con brevi e incisive frasi, l’angelo ordinò a Pietro di vestirsi, mettersi i sandali, coprirsi con il mantello e seguirlo. Sebbene fosse stupito, Pietro seguì l’angelo oltre la prima e la seconda guardia della prigione.
Pietro riuscì a oltrepassare i diversi posti di guardia, ci sono delle tappe che dobbiamo passare, a volte vogliamo subito il miracolo, che il problema si risolva. Una cosa che riceviamo subito non è apprezzata. Ma una cosa che è sudata, desiderata, bramata, e poi arriva non te la scordi più.
Pietro ha dovuto passare 14 soldati. Ma che facevano questi soldati?
Cosa succede al nemico quando Dio dice basta? Cessa la guerra. E quando noi preghiamo dice che sono legati le mani e i piedi perché sono stati vinti nel nome di Gesù.
Pietro va dietro all’angelo, ma non si rende conto, perché c’è una fitta luce, non dobbiamo guardare i nostri guardiani, non guardare i tuoi problemi, guarda a Gesù. Guarda all’angelo del Signore che dice seguimi fuori dal problema, dalla situazione, dalla malattia, dalla schiavitù.
Arrivarono fino alla porta di ferro, l’ultima prigione. Qualsiasi sia la tua prigione, Gesù libera i prigionieri e apre gli occhi ai ciechi. Si aprirono le porte e si apri anche la porta di ferro che conduceva in città.
Il Signore apre e nessuno chiude, quando lui chiude nessuno apre, perché Lui è la porta.
E quando dice a me e a te credi, ci dà la chiave per aprire la fede perché il nome di Gesù apre.
Uscirono fuori e percossero un tratto di strada e all’improvviso l’angelo lo lasciò. Dice che solo allora Pietro ritorno in sé.
A volte quando siamo alla presenza del Signore siamo un po' addormentati come Pietro, ma il Signore ci rivela che Egli vuole che camminiamo per fede anche senza vedere.
Quando rientrò in sé Pietro disse: ora riconosco che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha liberato dalle mani di Erode.
Cosa fece Pietro? Pietro si recò nella casa di Maria madre di Giovanni perché c’erano i fratelli radunati che pregavano. Pietro è andato da solo per fede. ….
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