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Un Gesù diverso, uno Spirito diverso, un Vangelo diverso

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Cosa voleva dire qui l'apostolo Paolo? Esiste forse un altro Gesù, diverso da quello rivelato nella Bibbia o un diverso Vangelo? No, non esistono un Gesù diverso o un Vangelo diverso! Una buona risposta si trova nel versetto 2 dello stesso capitolo, quando si parla del modo in cui siamo stati fidanzati a Cristo, in attesa del matrimonio che si celebrerà nel cielo. Cosa si richiede ad un fidanzato/a nei confronti del o della promessa/o sposo/a? In primo luogo la chiesa sarà presentata a Cristo come "Una casta vergine".  Ad una fidanzata spiritualmente casta si richiedono tre cose principali: 1. Si richiede amore. L'apostolo Paolo chiese ai credenti di Corinto e chiede anche a noi: "Voi amate il Signore, il vostro Divino Fidanzato?". Se lo amate e imparerete ad amarlo sempre di più, non cercherete un Gesù diverso da quello che vi ha salvati e che la Bibbia vi ha rivelato.  2. Si richiede fedeltà. "Voi siete fedeli al vostro Divino Fidanzato?". Se cer...

La fede

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Oltre che con umiltà, l'uomo è tenuto ad andare a Dio con fede. Anche se siamo limitati umanamente a comprendere la verità, la grazia divina e la fede, questi sono componenti inscindibili della salvezza. Dio dona sovranamente la salvezza, ma questo non toglie che dobbiamo darci totalmente al Signore. Gesù disse: "Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me", e subito dopo aggiunge: "E colui che viene a me, non lo caccerò fuori" (Giovanni 6:37). La salvezza non si ottiene per mezzo di un credo, una chiesa, un rito, un pastore, un sacerdote o ogni altro mezzo umano, ma solo per mezzo di Gesù Cristo, che disse: "Venite a me". Venite significa credere al punto da sottomettersi alla sua sovranità. "Io sono il pane della vita", dichiarò Gesù,  "chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete" (Giovanni 6:35). Vieni e credi sono termini paralleli, proprio come fame e sete. Venire a Cristo significa credere in lui...

A che serve se uno dice di aver fede ma non ha opere? Può la fede salvarlo?

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Quando il Signore tocca qualcuno, quella persona si inginocchia davanti a Lui spontaneamente, quindi entra in intimità con Cristo. Al di fuori di tale intimità riceve nuove rivelazioni dal cielo. Tale persona è ansiosa di portare i propri assillanti peccati allo Spirito Santo, per far sì che li mortifichi, la sua anima viene rinnovata ed entra in un luogo di riposo, cominciando a servire Cristo con una nuova passione ed un più grande amore. Questo servitore, cresce sempre di più cosciente dell’imminente giorno del giudizio. Egli sa che dovrà stare davanti al trono di Dio e rispondere ad una grande domanda: “Cosa hai fatto per portare Cristo a questo mondo perduto?” In verità tutti noi dovremo affrontare questa domanda durante il Giudizio: “Come hai testimoniato di Cristo agli empi? Come Lo hai rivelato nel tuo modo di vivere e di comportarti? La tua vita Lo ha mostrato?” C’è un solo criterio per cui saremo giudicati in quel giorno. Non avrà alcuna importanza quanto siamo stati vicini a...

Pregare con sincerità - Matteo 6:6

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Nei versetti 5-7, il pronome personale, nell’originale greco, è al plurale (voi), mentre qui è al singolare (tu), allo scopo di sottolineare l’intimità di tale comunione con Dio. Il modo per essere esauditi è pregare nel segreto (che significa entrare nella tua cameretta e, chiusa la porta…). Se desideriamo sinceramente comunicare con Dio, egli ci ascolterà e ci risponderà. Servirsi di questo brano per proibire la preghiera pubblica è una forzatura. I membri della chiesa primitiva si radunavano per pregare insieme (vedi. Atti 2:42; 12:12; 13:3; 14:23; 20:36). Il punto non è dove si prega, ma perché si prega: per essere visti dagli uomini o per essere ascoltati da Dio? La preghiera non deve essere fatta di inutili ripetizioni, preghiere stereotipate, formule vuote o reiterate. Pregano in questo modo soltanto coloro che non sono salvati. Dio non si lascia impressionare dal gran numero delle… parole: egli vuole percepire le espressioni sincere del cuore.   Poiché il Padre nostro ...

Perdonate e vi sarà perdonato

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Il perdono non è qualcosa da fare solo una volta nella vita ma un modo di vivere, volto a portavi la benedizione di Cristo. “Ma io vi dico: amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a quelli che vi odiano, e pregate per quelli che vi maltrattano e che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli” (Matteo 5:44-45). Secondo Gesù, il perdono non è questione di decidere o scegliere chi dovremmo perdonare. Non possiamo dire: “Mi hai ferito troppo per perdonarti”. Cristo ci dice: “Se infatti amate quelli che vi amano, che premio ne avete? Non fanno lo stesso anche i pubblicani?” (5:46). Non importa verso chi porti il muso, se covi risentimento, esso ti porterà solo amarezza ed avvelenerà ogni aspetto della tua vita. Il mancato perdono porta all'aridità spirituale, debolezza e perdita di fede che affligge chiunque ti sta intorno. Il perdono trasforma la vita ed apre le finestre del cielo. Il perdono riempie fino all'orlo la nostr...

Io devo credere come Gesù dice

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Non è chiaro il momento in cui Gesù avrebbe pronunciato queste parole: nel versetto 23, si era limitato ad annunciare a Marta che il fratello sarebbe risuscitato. Indubbiamente, questa esortazione riassumeva un suo discorso precedente con la donna. Notiamo l’ordine dei verbi in questo versetto: credi, vedrai. In sostanza, il Signore Gesù affermò: “Se credi, mi vedrai compiere un miracolo che solo Dio è in grado di compiere. Tu vedrai la gloria di Dio rivelata in me. Ma prima credi! Poi vedrai”. La pietra fu dunque rimossa dall’entrata della grotta. Prima di compiere il miracolo, Gesù ringraziò il Padre per aver esaudito la sua preghiera. In questo capitolo, tuttavia, non è riportata alcuna preghiera del Signore Gesù. Nondimeno, egli aveva indubbiamente parlato con il Padre per tutto quel tempo, chiedendogli che il nome di Dio fosse glorificato con la risurrezione di Lazzaro. Ora ringraziava il Padre in anticipo per quanto stava per accadere.  Gesù pregò ad a...

Arrendersi, cosa significa esattamente?

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  Arrendersi . Cosa ti dice questa parola?  Significa anche rinunciare a qualcosa che ti è stato concesso. Questo potrebbe includere i tuoi beni, potere, obiettivi o persino la tua vita. Sentiamo molto parlare della vita arresa, ma cosa significa esattamente? Gesù visse una vita perfettamente arresa: “perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato” (Giovanni 6:38) e “Io non cerco la mia gloria; v'è uno che la cerca e che giudica.” (Giovanni 8:50). Cristo non ha mai fatto nulla da solo. Non si mosse e non disse alcuna parola senza essere istruito dal Padre. “non faccio nulla da me, ma dico queste cose … egli non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli piacciono” (8:28-29). Il pieno abbandono di Gesù al Padre è un esempio di come tutti dovremmo vivere. Puoi provare a scusarti dicendo: “Gesù era Dio in carne”, ma la vita arresa non è imposta a nessuno, incluso Gesù. “Per questo mi ama il Padre; perché io depon...

Salmo 31:19

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Cosa ci vorrà per raggiungere un mondo perso e ferito? Un piccolo esercito di soldati arruolato alla scuola delle avversità e delle prove! Dio sta cercando coloro che sono disposti ad essere provati col fuoco, la cui fede Egli possa raffinare e trarne oro puro.  Nel corso del mio cammino di fede notato uno schema nelle vite di molti cristiani. Quasi immediatamente dopo essere salvati da Dio, Egli ci conduce in un deserto di prove. Perché? Perché Dio sta cercando un popolo che confidi in Lui in situazioni impossibili davanti a tutto il mondo. Questo valse persino per la vita di Gesù. Dopo che il Signore uscì dalle acque battesimali, fu condotto dallo Spirito nel deserto, dove venne duramente provato (Luca 4:1-2). Vediamo questo tipo di fiducia dimostrarsi in Daniele. I collaboratori gelosi di Daniele escogitarono un complotto contro di lui, convincendo il re Dario a bandire la preghiera per trenta giorni. Proprio come questi si aspettavano, Daniele disobbedì al divieto e continuò a ...

...ma fervide preghiere a Dio erano fatte per lui dalla chiesa - Atti 12:5

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  Gli attacchi di Satana contro la chiesa proseguivano. Questa volta la persecuzione fu ordinata dal re Erode Agrippa I, un nipote di Erode il Grande. Questi era stato nominato re della Giudea dall’imperatore romano Claudio. Osservante della legge di Mosè, egli si adoperò grandemente per compiacere i Giudei. Fu proprio in conformità a tale politica che egli perseguitava alcuni della chiesa e fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni.    Questo capitolo affronta un interessante studio delle vie che Dio traccia per i suoi seguaci. Giacomo fu ucciso dal nemico allorché Pietro fu miracolosamente liberato. Poiché i Giudei avevano accolto con entusiasmo la condanna a morte di Giacomo, Erode si sentì spinto a fare altrettanto con Pietro.    C adendo proprio in quei giorni la festività degli Azzimi, un’esecuzione capitale non era opportuna. Inoltre, i Giudei sarebbero stati troppo presi dai loro cerimoniali per apprezzare il gesto, perciò Erode ordinò che...